Market Movers

In Russia le criptovalute hanno consentito di aggirare le sanzioni internazionali e si fanno sempre più forti le pressioni sulle piattaforme di scambio per bloccare l'operatività nel Paese. Ma così facendo si tradirebbe il principio stesso alla base della finanza decentralizzata

Le sanzioni contro gli istituti finanziari russi a seguito dell'invasione dell'Ucraina hanno messo in crisi di liquidità le controllate europee della banca russa. Ma per evitare contraccolpi nel resto del settore bancario le autorità europee di supervisione hanno adottato procedure di risoluzione chirurgiche

L’occidente ha aumentando sempre di più l’isolamento internazionale di Mosca. E a muoversi non sono solo gli stati ma anche le grandi multinazionali. Nelle città russe si moltiplicano le code ai bancomat e ora il Paese viene tagliato fuori dai grandi circuiti di pagamento come Visa, Mastercard e altri.

Se la prima tornata di sanzioni dell'Occidente contro Mosca era stata giudicata troppo morbida con le decisioni prese nel weekend siamo arrivati all’artiglieria pesante. Sia l’esclusione, benché selettiva, dal circuito Swift delle banche russe sia il blocco dei rapporti con la banca centrale sono state misure finalizzate a rendere Mosca un paria sui mercati finanziari globali.

Girolamo Lafiosca, Responsabile Divisione Crediti di Assiteca, broker assicurativo che si occupa di assistere le aziende che operano nell’area, racconta le difficoltà con cui devono fare i conti le imprese e i rischi correlati al difficile contesto geopolitico

Memore della lezione delle sanzioni subite dopo l'annessione della Crimea la Russia ha accumulato riserve per poter reggere al colpo delle sanzioni dell'Occidente. Questo, unito a un contesto finanziario favorevole, lascia credere che in questa partita la Russia di Putin abbia il coltello dalla parte del manico

Tonfo delle borse, impennata dei beni rifugio, ma anche forte risalita dei prezzi di gas, petrolio e materie prime agricole. L'attacco russo all'Ucraina, nonostante i campanelli d'allarme risuonati nei giorni scorsi, ha colto di sorpresa i mercati finanziari che hanno reagito molto negativamente prefigurando un impatto negativo sull'economia mondiale in generale ed europea in particolare.

Spazio a oro, materie prime, obbligazioni indicizzate e anche immobiliare e infrastrutture. Ma dall’indagine Mercer emerge che gli investitori istituzionali italiani hanno finora sottovalutato il rischio di un rialzo dei prezzi al consumo

I rischi legati all'esplosiva situazione nel Donbass rischiano di amplificare i rincari delle materie prime con conseguenze a cascata sull'andamento dell'inflazione

Molti investitori temono che il rialzo dei tassi Fed possa avere effetti nefasti sull'indice tecnologico di Wall Street. Eppure, a ben vedere, la correzione di rotta c'è già stata. E anche piuttosto pesante. Dai massimi storici sono 52 titoli dell'indice Nasdaq Composite mostrano un saldo positivo.

L’inflazione sarà transitoria o permanente? Questo il dilemma che assilla gli investitori e i banchieri centrali da diversi mesi e se, in un primo momento, tutti parevano propendere per la prima ipotesi oggi siamo decisamente più sbilanciati sulla seconda. Soprattutto da quando i banchieri centrali si sono esposti aprendo alla possibilità di una stretta monetaria.

Da mercoledì 16 febbraio, non si parla più di ViacomCBS, ma del nuovo brand Paramount Global (o, più semplicemente, Paramount). Un cambio di nome legato alla strategia del gruppo focalizzata sul business dello streaming video, un mercato in crescita in cui la concorrenza si fa sempre più spietata

Nonostante un contesto ancora incerto per via della pandemia e del rincaro delle materie prime dai numeri delle più importanti società quotate europee sono emersi segnali positivi.

L’industria dell’acciaio è ripartita con forza dopo la prima ondata della pandemia e lo certificano i bilanci di tutti i principali protagonisti del settore. Nel 2021 colossi come ThyssenKrupp o ArcelorMittal hanno raggiunto livelli produttivi da record, facendo il pieno di utili e recuperando le quotazioni dai minimi. Una vera festa alla quale l’impresa-bandiera dell’acciaio italiano, l’ex Ilva, in questo momento non riesce a prendere parte. In questa puntata di Market Mover proveremo a spiegare cosa sta succedendo nel settore dell’acciaio e perché Taranto resta ancora un gigante malato.

Nonostante la volatilità sulle Borse oro, titoli di Stato e altri beni rifugio hanno avuto performance deludenti. In questa puntata di Market Mover vi spieghiamo perché anche questi asset difensivi sono merce da trattare con cautela.

Promette di non essere un anno qualsiasi il 2022 per il settore delle Tlc in Italia. La mossa di Iliad che si è fatta avanti per conquistare il 100% di Vodafone Italia, ricevendo in cambio in secco no ha smosso le acque. Finirà qui la partita? L’Italia potrà fare da battistrada a un’ondata di operazioni straordinarie? E se sì, perché proprio l’Italia? A queste domande proveremo a rispondere in questa puntata di Market Mover firmata da Andrea Biondi

Dopo la rivoluzione tecnologica degli ultimi 30 anni l'economia mondiale si appresta a fare i conti con un'altra transizione epocale: quella energetica. Ma quanto ci costerà il lungo percorso verso un mondo a emissioni zero? Quali settori ne beneficeranno e quali invece ne saranno travolti? Ne parliamo con Marco Piccitto, senior partner McKinsey e director del McKinsey Global Institute

Secondo i dati di Theblockcrypto.com, negli ultimi 12 mesi il valore del turnover sulle piattaforme centralizzate di questa tipologia di token è balzato a circa 20 miliardi di dollari. Una cifra importante: nel 2020 il mercato era nei fatti inesistente. Ma come funziona il mercato degli Nft? Ne parliamo con Vittorio Carlini

Il cambio di nome da Facebook a Meta deciso qualche mese fa è fortemente legato alla scommessa sul Metaverso, una sorta di universo parallelo di realtà virtuale a cui accedere attraverso appositi visori. Una prospettiva sicuramente interessante ma giudicata, al momento, troppo futuristica dagli analisti che, attualmente, hanno preoccupazioni ben più concrete su Meta. Ad esempio la perdita di utenti a vantaggio di una concorrenza sempre più agguerrita. Ma ci sono altri fattori emersi dai conti deludenti pubblicati dalla società che hanno provocato il tracollo del titolo in Borsa.

Prosegue la fase di incertezza per i mercati. Al tema della stretta monetaria della Fed e a quello degli effetti economici della variante Omicron si somma l’incognita politica legata alle tensioni tra Russia e Stati Uniti sul dossier Ucraina. Con l’aiuto di Vito Lops proviamo a mettere a fuoco tutti i fattori di vulnerabilità delle Borse in questa fase e i perché dell'impennata della volatilità