Memos

  • Autor: Vários
  • Narrador: Vários
  • Editora: Podcast
  • Duração: 450:01:10
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Informações:

Sinopse

Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare

Episódios

  • Italia: tante crisi, un solo paese. Intervista con Roberta Carlini.

    04/01/2016 Duração: 31min

    La Grande Recessione ha provocato tante crisi: tra le generazioni, tra i generi, tra le professioni. Ciascuno è stato colpito in modo diverso e messo alla prova nella sua capacità di rispondere alle difficoltà del momento. Il libro di Roberta Carlini “Come siamo cambiati. Gli italiani e la crisi” (Laterza, 2015) è un'indagine documentata e accurata sugli effetti della crisi, su come ha influito sulle nostre vite di giovani, donne e uomini. Roberta Carlini, giornalista, condirettrice del settimanale Pagina 99, ospite oggi a Memos, parla di questi anni di crisi come di un'“età del ferro”: «è un'età – dice - molto dura in cui ci sono stati molti cambiamenti. Sono stati anni difficili, non tanto e non solo perché c'è stata una crisi economica, ma perchè anni di contrazione delle attività, delle visioni del futuro, della capacità di guardare avanti, anni così lunghi non potevano che segnare alcune generazioni».

  • Lezioni di antimafia: Armando Spataro

    21/12/2015 Duração: 38min

    Quarto appuntamento del ciclo “Lezioni di antimafia” con la Scuola di Formazione politica “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione tenuta da Armando Spataro, procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Torino si è svolta nell’Auditorium di Radio Popolare il 14 dicembre 2015. Titolo: “I maxi processi: da Palermo a Milano un'unica storia”. Ascolterete la sintesi della lezione curata da Lele Liguori.

  • “Una lettera saggia per il centrosinistra e per il governo del paese”. Intervista con Arturo Parisi.

    10/12/2015 Duração: 26min

    Arturo Parisi, tra i fondatori del Pd e prima ancora dell'Ulivo insieme a Romano Prodi, approva la lettera-appello dei sindaci Pisapia, Doria e Zedda all'unità di tutto il centrosinistra come condizione necessaria per vincere contro la destra. Parisi, ospite oggi a Memos, parla anche dell'Europa e dei suoi leader: Merkel, e ancor di più Hollande – sostiene l'ex ministro della difesa - sono leader nazionali senza una statura europea.

  • L'incubo Marine Le Pen e Donald Trump. Intervista con Mario Del Pero e Carlo Galli.

    09/12/2015 Duração: 26min

    Il Front National di Marine Le Pen primo partito in Francia anche nelle urne e non solo nei sondaggi. Il candidato alle primarie repubblicane Donald Trump, con scarse probabilità di vincere, alza la posta delle dichiarazioni razziste: le frontiere Usa devono essere chiuse per i musulmani. Un incubo pensarli, una presidente della repubblica francese e l'altro presidente degli Stati Uniti. Ma al là delle probabilità di vittoria, scarse, i casi Le Pen e Trump sono acrivibili alla capacità dell'Occidente in crisi di generare mostri politici. Dove nasce il loro successo? Quale destra rappresentano? Qual alternativa offrono le sinistre in Europa e i liberal, i progressisti americani? Memos ne ha parlato con Mario Del Pero, docente di Storia internazionale e Storia della politica estera statunitense all’Istituto di Studi Politici-SciencesPo a Parigi; e con Carlo Galli, politologo all'Università di Bologna, deputato del nuovo gruppo parlamentare “Sinistra italiana-Sel”.

  • Principi fondamentali, conversazioni sulla Costituzione. Con Stefano Rodotà.

    07/12/2015 Duração: 26min

    Memos vi ripropone in questa stagione le interviste sui principi fondamentali della Costituzione trasmesse tra febbraio e i giugno scorsi. Ogni puntata ha per oggetto uno o più articoli dei primi 12 della nostra Costituzione: la repubblica fondata sul lavoro, la sovranità popolare, i diritti inviolabili, la libertà, la solidarietà, l'uguaglianza, il ripudio della guerra, lo stato e la religione. La puntata di oggi è con Stefano Rodotà e l'articolo 3: l'uguaglianza e la solidarietà. La prossima puntata con Ignazio Masulli sull’articolo 4 andrà in onda lunedì 11 gennaio alle 13.

  • Cop21, i costi della transizione e i rifugiati climatici. Intervista con Pia Saraceno e Valerio Calzolaio.

    03/12/2015 Duração: 29min

    La riduzione delle emissioni di gas serra è strettamente legata ai costi necessari per ridurle e ai costi di adattamento al cambiamento climatico. Chi paga? Con quale criterio deve avvenire la ripartizione di questi costi? Come si stabilisce l'inquinamento prodotto da un singolo paese: sulla base della CO2 complessiva oppure su quella per abitante? Nel calcolo delle emissioni inquinanti di un paese si considerano solo quelle relative alle produzioni effettuate nel paese o si calcolano le emissioni per la produzione di beni consumati in un paese e prodotti altrove? Memos ne ha parlato con Pia Saraceno, economista, docente di Economia dell'Energia e Gestione dei beni ambientali all'Università Cattolica di Milano. Nella puntata di oggi abbiamo parlato anche dei “rifugiati climatici”, cioè di quelle persone forzate a scappare per emergenze legate ai cambiamenti del clima prodotti dalle attività umane. Valerio Calzolaio, giornalista e scrittore che da tempo si occupa di loro, è stata ospite a Memos.

  • Cambia il clima? Cambi anche il modello di produzione. Intervista con Giorgio Lunghini.

    02/12/2015 Duração: 26min

    Parigi, la 21esima conferenza mondiale sui cambiamenti climatici promossa dall'Onu. Siamo arrivati alla terza giornata. La conferenza si chiude tra dieci giorni. Si punta a siglare un accordo vincolante per giungere alla riduzione delle emissioni di gas serra. L'obiettivo centrale è mantenere l'aumento medio della temperatura globale entro i due gradi centigradi. Ne abbiamo parlato oggi a Memos con l'economista Giorgio Lunghini. Siamo partiti da una constatazione di base: parlare dei cambiamenti climatici implica prendere in considerazione anche un cambiamento del modello di produzione prevalente oggi nel mondo.

  • “Dopo Parigi ci vuole realismo politico per affrontare il dilemma sicurezza-libertà”. Intervista a Massimo L. Salvadori.

    01/12/2015 Duração: 25min

    Massimo L. Salvadori è professore emerito dell'Università di Torino, ordinario di storia delle dottrine politiche. I suoi principali campi di ricerca sono stati il Novecento, la democrazia, la sinistra. In questa intervista parla dei dilemmi del dopo attentati di Parigi del 13 novembre scorso. Salvadori definisce un dilemma il rapporto tra sicurezza e libertà, quando la realtà è determinata dall'insicurezza. Un dilemma che lo storico scioglie in favore della sicurezza. C'è poi anche un dilemma, quello delle alleanze, che Salvadori risolve in nome della realpolitik: secondo lo storico l'Unione Europea non ha alternative nel sostenere la Turchia di Erdogan, nonostante il governo di Ankara reprima gli oppositori e attacchi la libertà di stampa.

  • Lezioni di antimafia: Nando Benigno

    30/11/2015 Duração: 32min

    Terzo appuntamento del ciclo “Lezioni di antimafia” con la Scuola di Formazione politica “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione tenuta da Nando Benigno, coordinatore nazionale della Scuola “Antonino Caponnetto” si è svolta nell’Auditorium di Radio Popolare il 23 novembre 2015. Titolo: “I delitti degli anni '80 e la società civile milanese”. Ascolterete la sintesi della lezione curata da Lele Liguori.

  • Guerra, valori, abiura, civiltà. Le parole ricorrenti del dopo Parigi 13/11. Intervista con Marcello Flores.

    26/11/2015 Duração: 26min

    Marcello Flores insegna Storia comparata e Storia dei diritti umani nell'Università di Siena, dove dirige anche il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies. Sono passate due settimane dagli attentati di Parigi, la strage che ha fatto 130 morti, 352 feriti, un centinaio dei quali ancora in ospedale di cui 30 – fino a due giorni fa – erano ancora ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Abbiamo sentito in queste settimane molte affermazioni che riassumono lo spirito del momento. Eccone alcune: “Siamo in guerra”, “E' l'11 settembre della Francia”, “Gli islamici moderati prendano le distanze dai terroristi”, “La ferocia dei terroristi che colpisce i luoghi della vita quotidiana, i nostri stili di vita, e non i simboli”. Lo storico Marcello Flores, ospite oggi a Memos, analizza queste frasi anche alla luce delle contraddizioni che ciascuna di esse contiene: le alleanze belliche che confliggono al loro interno (vedi il caso di Turchia, Francia e Russia), le richieste di abiura a senso unico (verso g

  • “L'Occidente dell'establishment e il fondamentalismo religioso contro i valori di democrazia e laicità”. Intervista a Paolo Flores d'Arcais.

    25/11/2015 Duração: 28min

    Paolo Flores d'Arcais, filosofo, direttore di Micromega, ospite oggi a Memos, ha un'idea precisa dello scontro in atto tra l'Occidente e Daesh, il cosiddetto stato islamico. Al presidente francese Hollande che dichiara lo “stato di guerra” Flores d'Arcais replica che l'Occidente non vuole capire la natura di questa guerra. «E' una guerra – dice il direttore di Micromega – contro la modernità illuminista e contro ciò che dalla modernità illuminista in poi è stato promesso: una democrazia coerente, radicale, di sovranità uguale per tutti. Il fondamentalismo islamico lancia la propria sfida globale contro questa modernità illuminista. E' questa la radicalità dello scontro. Purtroppo, gli establishment occidentali non sono quelli che possono davvero combattere questa guerra, perché in larga misura, e da molti punti di vista, sono la “quinta colonna”, non rappresentano la civiltà nata dai lumi che diventa democrazia. Gli establishment occidentali sono, invece, coloro che la calpestano in continuazione e quindi non

  • Usiamo la ragione contro il terrorismo. Lorenzo Cremonesi e Leonardo Becchetti discutono la proposta di Carlo Rovelli.

    24/11/2015 Duração: 28min

    Il 18 novembre scorso Memos ha ospitato il fisico Carlo Rovelli. Nel corso della trasmissione Rovelli ha spiegato la sua “proposta per la Mesopotamia”: usiamo la ragione, trattiamo con il nemico, togliamo il cosiddetto stato islamico «dalle mani più estremiste e fanatiche», diceva Rovelli, e permettiamo la nascita di uno stato sunnita nella regione. Per discutere della proposta di Carlo Rovelli Memos ha ospitato oggi Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del Corriere della Sera, grande conoscitore del Medioriente; e Leonardo Becchetti, economista, autore del “Manifesto per l'economia civile”, un programma contro la globalizzazione delle disuguaglianze, degli “scartati” e degli “esclusi”.

  • Principi fondamentali, conversazioni sulla Costituzione. Con Valerio Onida.

    23/11/2015 Duração: 25min

    Memos vi ripropone in questa stagione le interviste sui principi fondamentali della Costituzione trasmesse tra febbraio e i giugno scorsi. Ogni puntata ha per oggetto uno o più articoli dei primi 12 della nostra Costituzione: la repubblica fondata sul lavoro, la sovranità popolare, i diritti inviolabili, la libertà, la solidarietà, l'uguaglianza, il ripudio della guerra, lo stato e la religione. La prossima puntata, con Stefano Rodotà e l'articolo 3: l'uguaglianza e la solidarietà.

  • Lezione di antimafia: Mario Portanova.

    19/11/2015 Duração: 35min

    Secondo appuntamento del ciclo "Lezioni di antimafia" con la Scuola di Formazione politica Caponnetto e coordinato da Lele Liguori. La lezione tenuta da Mario Portanova si è svolta nell'Auditorium di Radio Popolare il 9 novembre 2015. Ascolterete la sintesi della lezione curata da Lele Liguori.

  • Carlo Rovelli, una proposta per la Mesopotamia

    18/11/2015 Duração: 29min

    Carlo Rovelli, fisico, lavora al Centro di fisica teorica di Luminy a Marsiglia dove dirige il centro di ricerca in gravità quantistica. Si occupa di storia e di filosofia della scienza. Oggi, però, con lui non parliamo di scienza, ma di una sua – cito tra virgolette - “proposta per la mesopotamia”. In questi giorni, dopo le stragi di Parigi, Rovelli ha scritto un testo ampio – di una decina di pagine – in cui, esaminando le tessere del puzzle mediorientale – meglio sarebbe dire mesopotamico – e ricomponendole in una proposta, traccia una possibile via d'uscita per mettere fine allo stato di guerra da cui è nato e in cui prospera Daesh, il cosiddetto stato islamico.

  • Alain Touraine: diritti, dignità contro la guerra di civiltà

    17/11/2015 Duração: 28min

    I francesi non vogliono rischiare un Patriot Act americano...Alain Touraine, sociologo francese di fama internazionale, è sicuro che il suo paese non attraverserà una delle pagine più buie della storia dei diritti civili negli Stati Uniti.  ..Il professor Touraine, 90 anni, oggi è stato ospite di Memos. Il grande sociologo è venuto a trovarci nella sede di Radio Popolare. ..Iniziamo l’intervista parlando del presidente francese Hollande, delle sue dichiarazioni davanti al parlamento riunito a Versailles dopo le stragi di Parigi di venerdì scorso: “siamo in guerra”, “saremo impietosi”, “la repubblica distruggerà il terrorismo”, ha detto con tono marziale il capo dell’Eliseo. Era inevitabile questo tono, professor Touraine? «In parte sì, perché Hollande ha poche possibilità di vincere le prossime elezioni presidenziali. Durante tutti questi anni di presidenza, Hollande ha avuto meno del 20% dei consensi. In un certo modo è una drammatizzazione. C'è un aspetto strategico politico e personale, voler apparire come

  • Parigi, l'eclissi della ragione. Intervista con Adriano Prosperi e Alessandro Politi.

    16/11/2015 Duração: 37min

    Tre giorni dopo la strage di Parigi. Oggi a Memos sono stati ospiti Adriano Prosperi, storico alla Scuola Normale Superiore di Pisa e Alessandro Politi, analista strategico. Due punti di vista su quella strage, le sue cause, le sue implicazioni. «Mi è sembrata – ha raccontato il professor Prosperi - una discesa di un gradino molto alto nella cupezza di questi tempi, nello smarrimento per tutti. Una sensazione di freddo e di cupezza spaventosa». Politi indaga le ragioni della tempistica di quella strage. «Una delle ipotesi che è andata per la maggiore – dice - è quella del tentativo di impedire la visita del presidente iraniano Rohani in Francia e in Italia. E' possibile, ma allo stesso tempo direi che è chiedere troppo ad un attentato terroristico».

  • Michela Marzano: basta paura e confusione sui diritti

    12/11/2015 Duração: 26min

    Vigilantes anti-gender. A ciò sono state piegate alcune istituzioni della Repubblica per tentare di placare un'ossessione omofoba e coltivare la paura delle differenze. Prima scena: Padova, gabinetto del sindaco Massimo Bitonci, della Lega. Così viene motivata la decisione di impedire alla filosofa e deputata del Pd Michela Marzano di presentare il suo libro “Papà, mamma e gender” in una sala comunale. “Il consiglio comunale, con mozione 2015/0070 approvata il 5 ottobre 2015 ha impegnato sindaco e giunta comunale a vigilare affinché non venga introdotta e promossa la ‘teoria del gender’ e affinché venga al contempo rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità”. Seconda scena: Milano, mozione del Consiglio regionale della Lombardia, approvata un mese fa, il 6 ottobre: “Il Consiglio regionale della Lombardia (...) impegna la Giunta regionale (…) a fare in modo che la teoria del gender non venga introdotta negli istituti scolastici”. Sono solo due casi che coinvolgono isti

  • Italia, superpotenza culturale. L'arma spuntata della politica estera di Renzi. Intervista con Germano Dottori e Alberto Negri.

    11/11/2015 Duração: 29min

    “Non saremo mai una superpotenza economica, nemmeno militare, ma siamo una superpotenza culturale”.E’ la frase ripetuta come un mantra dal capo del governo Matteo Renzi nei suoi ultimi viaggi internazionali (Cile, Peru, Colombia, Arabia Saudita). L’Italia di Renzi ha finito così per essere rappresentata all’estero da un’attività di promozione di un nuovo brand, lo potremmo chiamare il “thought in Italy” da sostituire all’ormai datato “made in Italy”.....Ecco di cosa si tratta. La crisi durissima di questi anni ha colpito la manifattura italiana e il “made in Italy” che ne è stato il fulcro. Vista la crisi occorreva cercare un nuovo marchio. E Renzi lo ha trovato: ha sostituito all’orgoglio patrio per la manifattura, per ciò che viene fatto, prodotto, costruito in Italia (il “made in Italy”, appunto), l’orgoglio per ciò che viene pensato ideato creato in Italia, il “thought in Italy”, se così lo vogliamo chiamare. Renzi pensa alla cultura, al capitale umano, al patrimonio artistico: «se manterremo il ruolo di

  • Uguaglianza e pensiero critico. In ricordo di Luciano Gallino. Intervista con Michele Ciliberto.

    10/11/2015 Duração: 29min

    Con Luciano Gallino, morto domenica scorsa a Torino all'età di 88 anni, è scomparso uno dei sociologi italiani più autorevoli. Professore emerito dell’Università di Torino, Gallino aveva iniziato la sua attività professionale all’Olivetti di Ivrea. Era stato Adriano Olivetti a volerlo nel 1956 all’Ufficio studi relazioni sociali dell’azienda. Adriano Olivetti era il fondatore di quella “impresa responsabile” (dal punto di vista sociale) a cui Gallino aveva dedicato poco più di un anno fa un libro-intervista. In quel volume il professore contrapponeva il modello dell'impresa Olivetti degli anni '50 all'impresa “irresponsabile” di oggi. Luciano Gallino era esperto di nuove tecnologie e del loro rapporto con la formazione, oltre che uno studioso delle trasformazioni del mercato del lavoro; era un critico della globalizzazione finanziaria di questa epoca (“Finanzcapitalismo”, “Il colpo di stato di banche e governi”, “L'attacco allo stato sociale”, sono i titoli di alcuni suoi libri sul tema). Il suo ultimo lavoro

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