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La Costituzione di Renzi: perché no? Intervista con Nadia Urbinati e Massimo Villone.

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Ancora una manciata di settimane e il progetto di Renzi di modifica della Costituzione riceverà il sì definitivo del Parlamento. Mancano soltanto gli ultimi due voti, le seconde votazioni di Senato e Camera, e poi – prevedibilmente da aprile – scatteranno i termini per richiedere il referendum confermativo. Le modifiche scritte nel progetto Renzi-Boschi vanno a toccare parti importanti della Costituzione: cambiano i poteri e la composizione del Senato che non darà più la fiducia al governo; si modifica l'iter parlamentare delle leggi e si crea una corsia preferenziale in parlamento per i disegni di legge del governo. Memos ne ha parlato con due studiosi della Costituzione dal punto di vista politologico e giuridico: Nadia Urbinati, che insegna scienza politica alla Columbia University di New York, e Massimo Villone, costituzionalista all'Università di Napoli. Entrambi fanno parte del Comitato del No che si è appena costituito. «Questo progetto di modifica della Costituzione – racconta Urbinati – introduce que