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Umberto Martini (CAI): la montagna è di tutti, ma bisogna viverla in modo responsabile

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Guido Rey diceva "c'è un alpinismo possibile per tutti, per chi si riposa e per chi osa l'impossibile". Ci dovrebbe essere però un denominatore comune per chi frequenta le montagne – spiega Umberto Martini, presidente del Club Alpino Italiano l'associazione che da 152 anni si occupa della conoscenza e studio delle montagne e della difesa dell'ambente naturale. Questo denominatore – precisa Martini - è rappresentato da un uso responsabile della montagna, dalla consapevolezza che la montagna va affrontata nel modo dovuto. Al CAI appartiene anche il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che può contare su circa 7.500 volontari e che esegue una media di 7.000 interventi annui. Si tratta di un servizio sociale rivolto alla comunità – conclude Martini – che ha il compito di provvedere alla vigilanza e prevenzione degli infortuni nelle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli infortunati e al recupero dei caduti.