Saggio Storico Sulla Rivoluzione Napoletana Del 1799

  • Autor: Vincenzo Cuoco
  • Editora: Infilaindiana Edizioni
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Sinopse

Il Saggio storico sulla rivoluzione napoletana è un testo fondamentale per comprendere a fondo il periodo risorgimentale, la sua gestazione e le cause dei numerosi e ripetuti fallimenti prima di arrivare a una “via italiana” all’indipendenza e all’unità. Scritto da Cuoco a Parigi durante l’esilio, viene pubblicato anonimo nel 1801 e poi aggiornato e firmato nel 1806. Il testo, dopo una breve introduzione sullo stato dell’Europa dopo il 1793 e dell’Italia dopo il trattato di Campoformio, descrive con minuzia di particolari gli avvenimenti che portano alla fuga del re Ferdinando di Borbone, all’instaurazione della Repubblica partenopea e alla sua caduta. Evidente è il parallelo con la rivoluzione francese del 1789, ma anche la necessità di distinguersi da questa esperienza. Per Cuoco la ragione principale dell’insuccesso del moto napoletano risiede nel non aver tenuto conto della particolare situazione locale con tutte le sue peculiarità. Inoltre, la rivoluzione è stata calata dall’alto, senza un vero coinvolgimento del popolo «che è il grande, il solo agente delle rivoluzioni e controrivoluzioni». Tante sono le personalità che animano la breve ma significativa stagione repubblicana. Tra queste ci piace ricordare la figura indomita di Eleonora Pimentel e il suo “Monitore Napoletano”. Chiaro è, poi, l’influsso esercitato sull'autore dalla filosofia di Giambattista Vico e Gaetano Filangieri. Lo scritto ha un grande successo e viene presto tradotto in tedesco e francese.





Vincenzo Cuoco nasce a Civitacampomarano (Campobasso) il primo ottobre 1770. Scrittore, giurista, economista si dedica attivamente alla politica, anticipando con le idee e l’agire il Risorgimento italiano. Influenzato fortemente dall’illuminismo e dal giacobinismo, recita un ruolo di primo piano durante la rivoluzione napoletana del 1799. Incarcerato e costretto all’esilio in seguito al ritorno dei Borboni, rientra in patria dove ricopre importanti incarichi nella Napoli di Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat. Tra il 1802 e il 1804 dirige con intelligenza “Il Giornale italiano” Nel 1806 dà alle stampe Platone in Italia, singolare romanzo storico composto in forma epistolare. Dopo una lunga malattia nervosa, muore a Napoli il 14 dicembre 1823.