Sinopse
Le memorie del sottosuolo è un romanzo scritto da Fedor Dostoevskij nel 1865, narra la storia di una fallita redenzione di una prostituta, rilevando così una tormentosa disamina dell’inconscio e dell’insufficienza dell’intelletto a comprendere e giustificare sé stessi ed il prossimo. Il libro è diviso in due parti. La prima parte è un monologo di critica sociale, dove vengono messi alla berlina gli ideali ottimistici del positivismo, che secondo l'autore non potrebbero mai condurre alla tanto agognata società del benessere, fondata su scienza e ragione, La seconda parte dell'opera è un racconto in prima persona, in cui l'autore del precedente cupo monologo confessa alcune sordide azioni che ha compiuto nella sua vita, a dimostrazione di come anche una persona "istruita" e "a modo" come lui possa essere in realtà profondamente abietta.