Stryx

  • Autor: Connie Furnari
  • Editora: Connie Furnari
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Sinopse

STRYX

Genere: Urban Fantasy



Dopo aver vissuto in Inghilterra, Sarah, una potente strega di trecento anni che all’apparenza sembra una normale diciassettenne, torna a Salem decisa a ricominciare una nuova vita senza la magia. Inaspettatamente, giunge sua sorella minore: Susan, strega intrigante e perversa che ha scelto di passare al lato oscuro per la sete di potere, determinata a sconvolgere l’esistenza di Sarah e degli ignari studenti del liceo di Salem.

La vita scolastica si rivela fin da subito molto più dura del previsto. L’unico apparentemente interessato a conoscerla è un ragazzo dai grandi occhi grigio azzurro: Scott. Il solo a essere in grado di risvegliare in lei sentimenti che credeva oramai assopiti.

Ma Salem ben presto comincerà a essere terrorizzata da numerosi delitti inspiegabili, il cui unico filo conduttore sarà un marchio a forma di ‘S’ posto sulle vittime. Le strade della città diventano pericolose trappole mortali, e a Sarah non resterà che affrontare il suo oscuro passato per poter salvare le altre giovani streghe e se stessa dai Cacciatori, i discendenti degli antichi Puritani.



Tra il folklore e la Wicca moderna, Stryx è un urban fantasy che evoca la leggenda delle streghe di Salem, evidenziando elementi peculiari come i corvi, i gatti neri, le scope volanti, gli incantesimi.

Le ragazze della Congrega delle Streghe sono tipiche adolescenti che soffrono per amore e studiano per i compiti in classe; la particolarità che i Cacciatori siano solo ragazzi, sottolinea in Stryx l’eterna lotta tra sessi che dura tutt’oggi e fa di Salem un campo di battaglia, velato da atmosfere crepuscolari e notturne.

Ispirato al romanzo La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne e al dramma teatrale Il Crogiuolo di Arthur Miller, con numerosi omaggi a Harry Potter, Stryx è impregnato di metafore sull’emancipazione della donna.

Sarah e Susan Sawyer, le due streghe protagoniste, rappresentano due criteri opposti con cui il gentil sesso usa il “potere”. Il messaggio finale del libro è che tutte le donne lo posseggono, ma la differenza consiste appunto nel modo in cui si decide di usarlo.