Porno Cavalieri Gay

  • Autor: Natalie Grimm
  • Editora: StreetLib
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Sinopse

Tuffati in un turbine di lussuria con questo racconto porno di Natalie Grimm. Troverai pozioni “simil viagra”, cavalieri virili e tanto sesso omosessuale, come in tutti i racconti erotici gay che si rispettino. A volte i libri porno non hanno nulla da invidiare ai film…

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Il cavaliere della corona Rolando sta tornando da una lunga missione con i suoi compagni Tristano ed Edgardo. Dopo quasi tre mesi di cavalcate e dormite in tenda, l’unica cosa di cui ha voglia è un bel bagno e un letto. Beh, forse non proprio l’unica. Anche un bel po’ di sesso selvaggio non sarebbe male. Per fortuna il giovane Tristano sembra più che disponibile a soddisfare questa voglia.

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Tristano, il più giovane dei tre cavalieri, afferma di non aver mai conosciuto una donna. A sentire lui, le uniche esperienze che ha fatto sono state con l’aitante stalliere Aramis. Eppure con che perizia intrattiene i due compagni! Si giostra tra sesso orale e sesso anale senza problemi. Prima dà un assaggio della sua bocca ad Edgardo, poi si concede ad entrambi gli amici contemporaneamente.

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Insospettito da tanta abilità nel sesso tra uomini, una sera Rolando decide di seguirlo. Che cosa scoprirà? Tristano è un talento naturale o nasconde qualcosa?

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Attenzione! Le favole porno di Natalie Grimm sono racconti erotici per adulti. All’interno troverai scene di sesso esplicito tra uomini. Tutti i personaggi della storia sono da intendersi come maggiorenni e consenzienti.

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Estratto da “Porno cavalieri gay”

“Faccio cadere la borsa a lato della porta e vi poggio accanto la fodera con la spada. Attaccate ai muri brillano tre lanterne accese, forse preparate in vista del nostro arrivo. Ci sono tre letti, coperte, lenzuola bianche e una porticina laterale. Il bagno. Dalla finestra entra il cicaleccio della strada sottostante, attenuato dalle tende tirate.

Una stanza vera. E oggi sono anche riuscito a fare un bagno: il paradiso dev’essere così.

Tristano mi oltrepassa di corsa e si butta sul letto centrale. «Un letto! Un letto vero!» Abbraccia il cuscino. «Ragazzi, adesso mi metto a piangere.»

Edgardo alza gli occhi al cielo. «Per favore, non metterti a fare la femminuccia come al solito.»

Poggia borsa e spada accanto al letto di sinistra. Si sfila la cotta di maglia insieme alla camicia e butta entrambe sul letto. Nonostante il bagno appena fatto, il tappeto di peli rossi sul petto di Edgardo è umido di sudore.

Tristano lo segue con lo sguardo. «Piantala di chiamarmi femminuccia!» Si gira verso di me. «Rolando, digli qualcosa!»

Butto cotta e camicia sul letto. «Edo, piantala di chiamare femminuccia il ragazzino.»

«Non sono un ragazzino! Ho diciannove anni: sono un uomo!»

Edgardo sbuffa. «Un uomo. Lui.» Ammicca nella mia direzione. «Scommetto che non ha nemmeno mai visto il cespuglio di una donna.»

Povero Tristano. Diventa rosso come un peperone e stringe le labbra. Se non fosse per quei due peli biondi che ha in faccia, potrebbe passare davvero per una fanciulla intimidita. Fa correre gli occhi grigi tra me ed Edgardo.

«Sì che ho visto dei cespugli.»

Edo butta i pantaloni insieme al resto. «Guarda che quelli in giardino non valgono.» Il suo cazzo ondeggia all’altezza della faccia del ragazzino. «E neanche i nostri. Vero, Rolando?»”